l'inquietudine di Pessoa

E' uno dei libri che mi hanno formato di più, perciò mi risulta impossibile o quasi presentarlo in modo asettico, tecnico, filologicamente rigoroso. Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares di Fernando Pessoa rappresenta probabilmente la summa intellettuale del grande poeta lusitano, nonché una sorta di struggente confessione, di lungo addio, di apologia della mente che Pessoa ha voluto regalare. Le definizioni del Libro dell'inquietudine si sono sprecate: diario, raccolta di illuminazioni, autobiografia priva di fatti. Tendendo al massimo l'arco semantico del termine si potrebbe anche parlare di romanzo. Un romanzo certamente atipico, senza cronologia, senza fabula né intreccio, senza piani narrativi ma con prospettive di tutt'altro genere: prospettive poetiche. Laddove la prosa sembra condurre la mano del poeta, infatti, ecco che le carte si imbrogliano e nasce la Poesia, nasce la ricerca dell'immagine e del suono, seguendo le esilissime tracce della vita interiore di questo inesistente Bernardo Soares, ennesimo eteronimo di Pessoa. Mi sono imbattuto in questo libro unico al mondo diversi anni fa, e dalla sua lettura ne sono uscito trasformato, perché ho capito il valore della parola in sé, il valore della solitudine e la ricchezza espressiva che può essere scovata anche nei pensieri più banali e nelle immagini più comuni. Non una poetica del quotidiano, tutt'altro: una poetica dello straordinario che si cela nell'immobilità. Pessoa, sotto questo profilo e non solo, è un grande antimoderno, che cerca dentro di sé le riposte e che si limita a operare nel mondo per quel tanto che basta a vivere, perché il vivere vero sta da tutt'altra parte. Lui stesso ci dice: "L'esperienza della vita non insegna niente, così come niente insegna la Storia." Consapevolezza di poeta, per l'appunto, ma anche tacita e assorta malinconia, accettata come compagna stabile e duratura. Nelle sue parole non c'è rassegnazione ma accettazione: sono le parole di un intellettuale che non vuole saperne di lottare per cause che non gli appartengono. Libro misterioso, enigmatico, compilato un po' alla volta nel corso di una vita intera, su fogli volanti, taccuini, quaderni, senza l'ombra di una stesura metodica, ma soprattutto libro lirico, musicale, e quindi poetico nel senso più vero della parola. Il libro dell'inquietudine è una raccolta di visioni, ora tragiche ora ironiche, che tracciano un grande affresco su quanto di impossibile, probabile, incerto ci sia nella realtà.

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