altri scrittori (e un revisionismo)

In passato ce l'ho avuta a morte con Stephen King. Perché lo vedevo come un insaziabile dattilografo, perché troppo americano, perché troppo spiccio su certi versanti e troppo prolisso su altri. Perché orgogliosamente commerciale. C'erano diversi motivi si può dire, non ultimo la sua personale biblioteca scelta: un catalogo di americanate senza pudore, ma soprattutto, eccezion fatta per Faulkner, senza l'ombra di un classico europeo. Made in America fino in fondo. Ma ora come ora mi trovo a fare una riflessione al limite del banale: va bene, eccede in dattilografia, ma almeno scrive sul serio. Al di là dell'indubbio talento e del ricco giacimento di fantasia narrativa che risiede nella sua mente, è uno che scrive davvero, che prende maledettamente sul serio quello che fa, che si pone prima di tutto come scrittore e poi come tutto il resto: personaggio pubblico, intellettuale e via dicendo. King, come lui stesso ammette, è uno che si alza la mattina con la scrittura in testa, uno che si siede a tavolino e comincia a lavorare a un libro, a una storia. Perché per lui scrivere non è mai stato né sarà mai un passatempo. Ora, a me il suo genere non piace troppo, ma il suo atteggiamento, bisogna concedere, è di assoluta onestà intellettuale. Mi ricorda Moravia in questo, un altro che si alzava la mattina per scrivere, con buona pace dei concretoni e delle comari dalla chiacchiera facile. Mi viene da dire che a questo punto preferisco King, che scrive talvolta dei ponderosi volumi, piuttosto che lo stitico scribacchino de no antri, che computa a fatica le sue paginette poetiche al ritmo di un fiume che scava l'ansa. Libriccini, piccoli piccoli, densi di nulla, dove non c'è storia ma solo qualche sbaffo di penna, qualche ideuzza, qualche ritrattino. Poi vanno alla tv a dire che ci hanno messo anni per mettere la virgola proprio in quel punto e non in un altro. Geni, maestri, candidati ad un Nobel che poi va sempre a qualcun altro. King ha scritto, tempo fa, On writing, godibile chiacchierata sulla scrittura che ho letto con piacere. Non sarà un un poeta (come invece pretendono di essere molti imbrattacarte delle nostre parti) ma almeno dà consigli che stanno in piedi, i consigli di uno che è tutta la vita che scrive, tutti i giorni. Gli altri continuino pure a grattarsi.

0 commenti: