questione di censo

Suscita rabbia compressa ascoltare un ministrello (non male come neologismo: ministro + menestrello) qualunque invocare "severità e rigore" nei confronti di una povero drappello di disperati extracomunitari senza padri, padrini, diritti, avvocati per miliardari e i buoni offici di un salotto televisivo. Fa rabbia, perché il detto ministrello ha appena acconsentito al rientro in Italia di capitali di dubbia provenienza, perché difende gli interessi di un padrone ricco e potente che non vuole saperne di farsi processare. Fa rabbia perché, ancora una volta, siamo allo stesso punto di sempre: è il censo che fa la differenza. Se sei povero, e per giunta vestito in qualche modo e non odoroso di colonia, sei anche alla mercé della volontà degli altri; sei sfruttabile, calpestabile, insultabile, tanto nessuno verrà mai a chiedere il conto, non si muoverà qualche grosso studio legale, non ci sarà nessun buon papà che si straccerà le vesti per te, magari nella fottuta arena di un talk show. Se sei un povero Cristo, nero, senza casa e senza futuro, ti danno del tu, e non del lei, e il rigore e la severità, a quanto pare, valgono solo per te. Un po' di anni fa qualcuno, mi pare il mitico Ruud Gullit, disse che quando hai qualche miliardo in tasca nessuno si permette più di darti del negro; forse la chiave per capire il problema è tutta qui. Se queste persone di colore avessero avuto un conto cifrato da qualche parte, qualche conflitto di interesse, almeno una tv privata, la faccenda sarebbe stata di tutt'altro tenore. E anche le parole dei ministrelli, forti, fortissimi con i deboli e proni con i forti, sarebbero state più concilianti. La strada del rispetto, prima ancora che del diritto, passa evidentemente prima per il capestro del conto in banca, della bellezza estetica, della spendibilità sociale. La qualifica di persona conta poco, ormai è solo una questione di carte bollate: se rispondi ad un canone sei accettato, altrimenti, a prescindere da quello che fai o non fai sei un rifiuto umano. Faremo meglio a ricordarcene, casomai un qualche ministrello a venire si accorgesse che anche tra gli italiani c'è qualche indesiderabile.

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