fuori dal mondo

Persi come siamo nella narrazione scadente di una politica di scarso valore e nessuna idea, stiamo a poco a poco perdendo di vista anche quello che è il mondo al di fuori dei nostri confini nazionali. Quel magma incandescente che si evolve, che muta, che distrugge gli argini per costruirne di nuovi ci è ormai estraneo, tutt'al più ci suona come una bizzarria stonata al nostro orecchio di benpensanti provinciali. In una società sempre più complessa, che sfrutta le nuove tecnologie per tentare di semplificare la vita e creare nuove opportunità di lavoro e ricerca, il grosso della società italiana arranca di pari passo alla classe che la dirige (male). Non solo uomini e donne fieramente privi di cultura, orgogliosi di non aver mai letto un libro in vita loro, ma uomini e donne che ignorano le possibilità tecnologiche di oggi e domani, che vivono ancora in un mondo analogico, credendo di potersi nascondere ancora per molto dietro il classico dito. Siamo sotto il tacco di una classe dirigente che ci ha spacciato (e ancora ci spaccia) il digitale terrestre come una tecnologia d'avanguardia, e basterebbe questo per dire il livello a cui siamo. Non solo disprezzo per la cultura, ma totale assenza di nozioni circa il presente: Skype? Viber? Social network? Informazioni globalizzate? Ragazzate, per questi signori, parole astruse, concetti senza futuro. Emblema di tutto ciò i tristi messaggi a mezzo youtube del ministro della Pubblica Istruzione, specie di video alla Stranamore dalla regia squallida. Meglio il palo della lap dance, meglio il bunga bunga (mi fa schifo anche scriverla 'sta parola immonda). Il resto del globo vive i fermenti di una stagione potenzialmente innovativa, noi dobbiamo subire il tappo di questa classe dirigente inadeguata, sorpassata, politicamente e umanamente senza futuro. Basta vedere il comportamento insulso della nostra politica estera nei confronti della situazione egiziana; e dire che una volta l'Italia, perlomeno, esercitava un residuo ruolo internazionale come cerniera culturale tra Est e Ovest, tra Nord e Sud. La sensazione è di avere a che fare con una zavorra, una palla al piede che ci sta facendo perdere il treno. E questa è la vera responsabilità che nessun politico si assume.

0 commenti: