emergenze

Topos irrinunciabile delle nostre estati, riemerge anche quest'anno dai polverosi archivi delle nostre testate "l'emergenza caldo", turafalle per antonomasia dei precari palinsesti informativi dei nostri media, che tra una notizia e una banalità bollita preferiscono immancabilmente la seconda. In inverno l'influenza, oltre all'emergenza freddo, in estate il caldo (la dieta per il caldo, il caldo record, l'abbigliamento per combattere il caldo...) con tanto di consigli dell'esperto, che poi non si spingono molto più in là delle dritte della nonna. In un certo senso il copione è già pronto, basta andare a riprenderlo, riscaldarlo in padella e servirlo in salsa trendy, con musiche di sottofondo, vocine enfatiche, immagini fashion di glutei in spiaggia e racchettoni. Da non dimenticare le implicazioni economiche: stress ambientale che puntualmente giustifica abnormi aumenti di prezzo delle materie prime (mai compensati da riduzioni corrispondenti a periodi di medie temperature), e, dulcis in fundo, la calamità zanzare: sempreverde leit motiv delle estati televisive. L'equivoco a quanto pare è destinato a continuare anche quest'anno, sempre più facilitato da un'opinione pubblica annoiata, disattenta, pericolosamente assuefatta ad un clima (questa volta culturale) in piena involuzione. Un'opinione pubblica made in Mediaset: bonariamente rincoglionita, ignorante, abulica, che non legge, che se ne frega, come se gli anni Ottanta non fossero mai finiti, ma anzi si fossero malamente evoluti in una generazione ancora più vuota e conformista. Che viaggia con l'Iphone ma non ha ancora capito esattamente chi sia Cavour.

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