mater lacrimarum

Ultima annotazione sui condotti lacrimali del Magnifico. Quando uno dice una boiata e si accorge, più per la reazione altrui che per il proprio senso critico, di averla fatta fuori dal vaso, di solito ricorre alla formula salvavita: "Le pernacchie erano calcolate, la mia era una provocazione." Beh, personalmente non ne sentivo il bisogno, di questa provocazione, vivevo bene anche senza. In primis perché quelle poche righe non mi hanno lasciato nulla, secondo perché degli elogi di papà al suo divin figliolo non so che farmene. Si parla tanto, e giustamente, di privacy nei confronti del carattere privato della vita di ciascuno, ma è una norma che dovrebbe valere anche al contrario: bisognerebbe vietare per legge di inondare a mezzo stampa le vite di tutti noi con i fatti privati di un singolo (già ne abbiamo a sufficienza sul versante giudiziario...). Un padre vuole inviare una lettera al figlio? Bellissimo, che lo faccia, ma in privato. Non può una persona sentirsi in dovere di smuovere l'intero sistema mediatico della nazione per quattro smancerie (perché di questo si tratta) tra l'altro scritte malissimo, con una prosa indegna di un prontuario di pedagogia dell'ottocento. Quella lettera è stata l'ennesimo trionfo del luogo comune, del solito, lasso paternalismo italiota, quello dei padri incapaci di correggersi ma smaniosi di drizzare la schiena alla loro prole. Che perlomeno sia solo la loro di fligliolanza a doverli sopportare.

Altra piccola nota.

Siamo alle porte del No B - day. Il giorno della protesta non tanto contro una persona (mister B) ma contro un sistema di regole e di principi che proprio non ci piace: il berlusconismo. La copertura televisiva dell'evento è stata nulla. Mamma Rai non seguirà la manifestazione e con tutta probabilità non la degnerà di nota nemmeno in un trafiletto delle sue tante (e sempre meno interessanti) trasmissioni. Come mai? Manca un padrino politico? Forse. Il solo fatto che il No B - day sia stato il frutto di una iniziativa indipendente, nata sul web e senza il patrocinato di alcuna formazione politica fa arrabbiare. Ma soprattutto rappresenta la sostanza di un movimento che non si sa dove incasellare. A chi lo riconduciamo? Come lo interpretiamo? Non si sa, e allora la Rai si astiene, pur avendo tutte le capacità per potere sviscerare il problema e per poterlo presentare ai cittadini. Meglio il solito panino di dichiarazioni allora. E' il problema di sempre: la Rai avrebbe tutti i mezzi per essere migliore di Mediaset, ma non lo fa, non muove mai quel passo decisivo. Perché è in ritardo sui tempi in modo impressionante. Perché è lottizzata e fa della lottizzazione politica una regola di vita, un Moloch a cui nessuno, né a sinistra né a destra, vuole rinunciare.

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