dove soffia il vento?

Casomai non fosse stato ancora chiaro, i sommovimenti della politica intorno alla caduta/strenua resistenza del nostro piccolissimo Cesare ci hanno insegnato quanto poco sia affidabile l'uomo di potere. Cade? Non Cade? Resta? Scappa? E chi lo sa? Intanto ci organizziamo: passo indietro, passo avanti, passo in obliquo; non ci sono alternative di governo, governo di salute nazionale (che chissà che cacchio vuol dire), ma anche discontinuità, continuità e via dicendo. Il politichese si è sbizzarrito nel tentare di trovare sinonimi all'indecoroso andirivieni dei parlamentari da una parte all'altra. E vai con le fazioni, le correnti, gli spifferi, mancano solo i badogliani, i garibaldini e i giolittiani e quasi ci siamo: il quadro sarebbe completo, un quadro alla Bosch magari, tra il grottesco e il vorace. Ma ho ancora la forza (o la debolezza) di indignarmi, e si badi, per una cosa in fondo molto piccola: quei soloni che ora ci insegnano la democrazia e la discontinuità, la costituzionalità e il decoro istituzionale, sono in larga parte quelli che hanno sostenuto il berlusconismo fino all'altro ieri o fino a poche ore fa, sono quelli che hanno accompagnato l'ascesa di questo signore, che si sono fatti garanti della sua buona fede, della sua capacità, del suo fiuto politico. Come dire che fino a ieri non sapevano, non credevano. O forse non vedevano e basta. Non vedevano i pericoli spaventosi inscritti nella disinvoltura berlusconiana: il pressappochismo, lo sfascio democratico, l'uso privato della cosa pubblica, la concezione padronale dello Stato, l'uso sistematico della menzogna, il disprezzo per la cultura, l'odio per il diverso, la politica ridotta a spot permanente. Quasi mi vergogno a scrivere queste cose ora che anche i fedelissimi del nostro gli stanno sputando in faccia, ora che la barca affonda, ora che il bluff è palese, e che anche i più incalliti pasdaràn di regime stanno vagliando le nuove casacche da indossare in futuro. E proprio in ragione di questo pudore ho smesso di aspettare che il crollo arrivi, e ho cominciato a prendere in considerazione l'ipotesi che potrebbe verificarsi domani mattina come tra dieci anni. Visto a chi siamo in mano, mi sembra la precauzione minima.

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