i veri eroi


Sembra passato un secolo da quando il Colonnello Gheddafi veniva in Italia da padrone, riverito e onorato come un alto dignitario. C'è una spaventosa e stridente incongruenza tra le immagini di quel trionfo di cartapesta e il pugno allo stomaco delle ultime istantanee, quelle della caduta e del barbaro linciaggio. Sembra passato un secolo, ma in mezzo c'è appena un pugno di mesi: poco più di un anno per passare da ago della bilancia della politica internazionale a povero diavolo sbranato dalla furia del suo stesso popolo. Non voglio entrare nel merito del diritto internazionale, né tantomeno provare a sbrogliare le poco nobili ragioni che hanno portato le democrazie occidentali (Italia in testa) prima a blandire e poi a contribuire ad uccidere l'ex amico. C'è un dato, in tutta questa opaca e terribile vicenda, che mi ha colpito in modo particolare. Ricordo che a Roma, ai tempi della prima visita, Gheddafi era stato accolto come un eroe non solo dal mondo della politica, ma anche da quello accademico, che gli aveva riservato l'onore di una lectio magistralis (o come diamine usano dire loro), giustificandola con una delle solite formule pompose di stampo universitario. Non ricordo esattamente quale fosse la frase. Ho in mente in modo distinto però come fosse stato il Rettore in persona a spendersi per aprire le porte al dittatore. La mia domanda è: dove sono ora tutti questi professori? Dove sono ora questi campioni del libero pensiero? Sapevamo tutti chi fosse Gheddafi ai tempi della sua visita. Non c'erano dubbi sul fatto che fosse un tiranno, eppure era considerato degno di tanti riguardi, mentre una settimana fa è stato lasciato in balia della folla, con qualche frase di circostanza e una forte dose di codardia mascherata da realpolitik. Con qualche sforzo si può comprendere (anche se non giustificare) un atteggiamento del genere da parte del mondo politico, da sempre alle prese con le ipocrisie istituzionali e i cerimoniali stantii, ma il mondo universitario? Questa mistica patria della libertà e del confronto democratico a che gioco giocava un anno e mezzo fa? E ora?

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