calci

Sperando che nell'euforia Mondiale il governo non appronti qualche colpo gobbo approfittando della distrazione generale, cosa peraltro già accaduta in passato, una semplice osservazione: vedere le grandi in difficoltà dà un sottile piacere. E non perché tifi Padania o altre pisquanate simili. La nazionale di calcio è una delle poche compagini che, nel recente passato, abbia dato un qualche lustro alla nazione, beninteso. Al netto di ciò, torno al punto di partenza, ossia: l'oggettivo impaccio che le piccole nazionali stanno dando ai nobili blasoni europei. Francia, Germania, Inghilterra e altre patiscono più una certa supponenza che la carenza dello stato psicofisico. O forse, relativizzando, si può dire che la mancanza di equilibri e di risultati sia stata determinata dalla sistematica sottovalutazione degli avversari. Tutte ipotesi senza controprova, e va bene. Ma mettiamola così: nel mondo globalizzato, in cui tutti sono dappertutto e in cui le informazioni sono disponibili in tempo reale in ogni cantone non era logico prevedere un adeguamento tecnico tattico anche delle nazionali così dette minori? Parlavo di sottile piacere poc'anzi, e il motivo è presto detto: vedere i patinati e strapagati professionisti del pallone annaspare di fronte a gente che in qualche caso è addirittura costretta a chiedere le ferie per partecipare al Mondiale è oggettivamente bello. Non è bel calcio, ma è bel carattere. Manca lo spettacolo, ma si vedono motivazioni che per noi, ormai, sono del tutto perdute: si vede gente che sa di avere per le mani l'occasione della vita e che vuole viverla al meglio, fino all'ultimo respiro; sono giocatori, quelli delle così dette minori, che sanno di dover difendere il prestigio nazionale, che hanno addirittura, udite udite, delle motivazioni quasi patriottiche nel voler contendere il pallone agli avversari. Perché si sa, e lo sappiamo anche noi, il pallone non è mai solo un pallone, ma una metafora. Qualcuno direbbe, un po' troppo solennemente, della vita. Non arrivo a tanto, ma è vero che in quella sfera c'è dentro un sunto niente male delle nostre passioni: coraggio, vigliaccheria, generosità, avidità, onestà, furberia. E in queste cose il blasone serve, ma serve anche la fame, come in ogni favola che si rispetti.

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