io sto con Emergency


Da qualche giorno espongo qui a destra il logo di Emergency. Lo lascio in bella vista perché credo sia necessario testimoniare, anche in piccolo, stima e solidarietà. Stima nei confronti di un'associazione composta da persone che rischiano la pelle per scopi umanitari, solidarietà a fronte dei violenti attacchi verbali subiti in questi giorni. Fa uno strano effetto vedere tanti garantisti comprovati, campioni della legalità in formato televisivo, scagliarsi con tanto furore nei confronti di Emergency e di Gino Strada: il terzo grado di giudizio vale evidentemente solo per il padrone, per tutti gli altri possono bastare anche metodi più spicci e alla buona. Bastano poche, scarne, confuse informazioni provenienti da non si sa quale fonte per imbastire un processo e uscirsene dopo cinque minuti con una condanna definitiva. Dicono che Emergency abbia un fondo "ideologico", come dire che avere delle idee (da cui ideologia), sia una colpa. E come dire che in fondo era inevitabile che finisse così, con armi ammassate nello stipetto dell'ospedale. Ho ascoltato Gino Strada più volte nel corso delle sue non frequenti ma incisive apparizioni mediatiche, e non l'ho mai sentito dire qualcosa di eversivo o pericoloso. O forse sì: sostiene che la guerra è la più infame delle pratiche. Per il sangue versato, per le dinamiche economiche che sottende. Forse questa è una delle chiavi di lettura per capire la ferocia riversata nei confronti di un medico, di un uomo, che al di là di ogni dietrologia ha speso tutta la sua vita per rimettere in sesto esseri umani, nelle peggiori condizioni e nei luoghi più martoriati della terra. Il fatto che uomini così animino un'associazione indipendente, che non è al soldo di nessuno e che si interessa esclusivamente della salvaguardia della vita umana desta preoccupazione, di più: è uno scandalo tanto più incomprensibile perché non motivato da ragioni economiche. Se poi dire che le guerre dei padroni che ammazzano soldati e civili ci fanno schifo è un reato, allora condannateci tutti e finiamola qui.

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