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Il Movimento 5 stelle può avere i suoi problemi interni, le sue dinamiche, le sue opacità. E' un movimento politico, non un club di taglio e cucito, e stupisce un po' che la classe politica italiana, di gran lunga la più abituata d'Europa a barcamenarsi tra scandali e miserie, giochi ora il ruolo della vergine col dito puntato. Ma non è nemmeno questo il punto. Al di là dei dubbi che il movimento di Grillo può suscitare (e che sarebbe meglio chiarissero senza troppe riserve) non c'è nessuna forza politica per così dire tradizionale che si sia soffermata con un minimo di attenzione e spirito critico sui perché della nascita e dell'espansione del M5S. Dicono malcontento popolare, antipolitica, qualunquismo, ma sono parole vuote, che non spiegano niente. Sono parole dette in malafede da una classe dirigente sfatta, che ancora non si vuole mettere da parte, e che fatica - perché vecchia e sfasata - a capire che cosa sta succedendo, in Italia e nell'Occidente. Non solo il M5S, che tutt'al più è il sintomo, ma le cause profonde di una crisi in avanzato stato di decomposizione che sta erodendo il presente e il futuro di almeno due generazioni: i movimenti di protesta servono in fondo proprio per mettere sul piatto le questioni che la politica di palazzo scansa, evita di affrontare. Farlo con veemenza è necessario per ridestare un po' un'opinione pubblica assorta in un letargo di lungo corso, letargo promosso e mantenuto da quella forma di potere stantio che occupa gli scranni del parlamento da un tempo così immemore da non potersi pensare al di fuori di quelle aule, in mezzo alla società civile. Se c'è un merito che M5S ha sicuramente avuto è proprio questo: l'aver sferrato un calcio al sistema. Che poi fare rumore non sia sufficiente è pacifico; che un movimento urlato e poco trasparente non possa accreditarsi come unico futuro possibile siamo d'accoro; che non abbiamo bisogno di capopopolo e regie occulte è il minimo che dobbiamo cercare di ottenere per il nostro paese. Ma non crediamo che liquidando Grillo liquideremo anche i problemi - oggettivi - che ha sollevato in questi anni. 

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