squadra corta

Da tiepido milanista in crisi di coscienza permanente vista la proprietà della squadra, non ho potuto fare a meno di sorridere quando ho saputo della class action di alcuni tifosi nei confronti della società, rea di averli presi in giro millantando il tesseramento di campioni poi puntualmente ceduti al miglior offerente. Vorrei dire a questi tifosi delusi che credere a B. è un po' come illudersi che il coniglio si materializzi davvero nel cilindro del prestigiatore. E' più forte di lui, non c'è niente da fare. Il trompe l'oeil, l'illusione del verosimile, sono numeri consumati del suo repertorio, o forse dovremmo dire logori, visto il grado di usura ormai parecchio al di sopra del livello di guardia. Ma ancora non basta: c'è chi è capace di illudersi e deludersi ancora. E così alle moine sulla fiscalità ingorda del nostro paese (e in Spagna sì che la fiscalità è giusta, chiosavano fino a poco tempo fa, prima che la Spagna tutta intera andasse a picco continuando però a finanziare con soldi pubblici il sacro Real) si aggiunge la retorica del risparmio, del fair play finanziario, cosa buona e giusta se non fosse che il calcio da spesa folle è stato proprio B. a inventarlo, con quel Milan stellare che spendeva e spandeva inaugurando la gestione delle società sportive sulla scorta delle società per azioni. Quel Milan che comprava Lentini non si sa come e il caro Nando De Napoli per puro sfizio, giusto per toglierlo dal mercato. Ma ora che l'astro di B. sta irrimediabilmente sprofondando nell'Atlantide dei suoi sogni di cartone, all'improvviso, il ritorno alla moralità; il ritorno ai valori; il risorgimento dell'etica sportiva. Una riscoperta tardiva, per usare un eufemismo, o forse solo la solita, esausta manovra pubblicitaria atta a conquistare ancora qualche consenso, esausto anch'esso per via dei troppi conigli rimasti impigliati nel cilindro. E allora c'è poco da fare una class action. Sarebbe come intentare causa contro Pulcinella perché non sa mantenere un segreto, o contro Arlecchino perché fa il doppio gioco. 

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