una strada senza ritorno

Curiosando in libreria scopro che la cantante Rosalba Pippa, alias Arisa, ha pubblicato un libro con la principale casa editrice italiana. Mi chiedo quali siano gli orizzonti che la nostra editoria ha in mente di raggiungere, persa tra libri di cucina, biografie dei calciatori, romanzetti delle stelle (?) dello spettacolo e altra gente ancora che con i libri non c'entra nulla. In realtà quello di Rosalba Pippa è solo l'ultimo caso, e forse nemmeno il più grave: è il sistema che è malato, infetto alla radice, non per colpa della cantante ovviamente, ma a causa della stagnazione del sistema, che preferisce puntare su nomi noti al grande pubblico. E pazienza se questi scrittori improvvisati con la scrittura non c'entrano nulla: ci penserà un bravo ghost writer a dare il giusto fondotinta ai pensierini delle starlette. Il problema è che in questo modo l'editoria non fa più il suo mestiere e uccide nel senso più cruento del termine le nuove proposte e i nuovi autori. Come uscire dall'impasse è fin troppo evidente: ciascuno dovrebbe fare il proprio lavoro, ed evitare di usare i libri come cavallo di Troia per promuoversi. I libri agli scrittori ma soprattutto i libri ai lettori, che sempre più spesso vengono trattati alla stregua del pubblico televisivo, secondo un'equazione tanto opportunista quanto falsa. E mi rifiuto di credere che un lettore, un lettore vero, appassionato e selettivo, possa accondiscendere alla stortura imposta dagli star agent in combutta con gli editor compiacenti. Una moratoria nei confronti di questa spazzatura pseudo letteraria potrebbe essere una soluzione: visto che parliamo sempre e solo di soldi e che ogni singolo atto dell'industria culturale ha un movente esclusivamente economico, bisognerebbe dare fastidio proprio sul portafoglio. Boicottando la truppa di veline, cantanti, star, calciatori, politici e chi più ne ha più né metta che ingolfa il mercato con i suoi detriti. Perché è davvero spiacevole che la retorica del merito valga solo per i cervelli in fuga e per i laureati con 110 e lode e non valga per gli artisti che non si sono mai risparmiati, e che in questa ruota infernale puntano tutto, ogni giorno.

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