il club dei moderati

Resta da capire che cosa esattamente si intenda per 'moderazione' tutte le volte che questo mantra viene evocato per accaparrarsi voti. Non credo che l'episodio di campagna elettorale capitato ieri tra i due contendenti alla poltrona di sindaco di Milano rientri perfettamente in questa categoria. Mi piacerebbe esprimesse la sua opinione un marziano capitato per la prima volta sul nostro pianeta giusto in tempo per assistere a quella scena. L'italiano medio, si sa, è per forza di cose moderato: né troppo né troppo poco, giusto a mezzo, un po' in ogni modo, un po' con chiunque, un po' di questo e un po' di quello. E quando c'è da affossare il rivale con delle accuse in odor di calunnia, beh, mica si può tirare indietro. Forse è questa l'idea di moderazione evocata dal sindaco uscente. Idea peraltro coerente con altri episodi perpetrati con tattica analoga dal suo partito: del resto basta poco per manovrare un'opinione pubblica esile come carta velina, allo sbando, annichilita da anni e anni di palinsesti televisivi studiati ad arte per creare l'italiano nuovo, che se per il fascismo era una specie di guerriero all'amatriciana, a Berlusconia assume le fattezze di un pacioso moderato in pantofole, scarse letture e un monte ore televisivo alle spalle da restarci secco. E' un peccato che anche la buona vecchia conservatrice borghesia milanese si sia fatta attirare in questo gorgo indecoroso, confondendo il concetto di destra (che tra le altre prevederebbe rispetto della legalità, importanza dell'onorabilità personale e così via) con questo sottobosco di veleni e piccole meschinità, con la vanagloria ormai fuori controllo di un anziano signore che è riuscito a trascinarci dove nemmeno negli incubi peggiori saremmo riusciti ad arrivare. Ancora una volta, questa ennesima caduta di stile non sembra uscire poi di molto dai canoni - bassissimi - a cui ci siamo abituati negli ultimi tempi. E se nemmeno un fatto di questo genere serve a svegliarci dal torpore, se ormai siamo disposti a prendere tutto per buono e ad accettare ogni nuovo scivolone verso il basso come un nonnulla forse le elezioni le abbiamo già perse. Comunque vada e chiunque governi.

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