Verso la fine dell'anno, da qualche capodanno a questa parte, mi assale un pensiero tremendo, ma temo non del tutto infondato. Con quelli che la pensano come me (non pochi) discutiamo spesso del dopo Berlusconi, come se dietro l'angolo dovesse esserci la svolta, il naturale cambio generazionale che per magia riequilibrerà le devastazioni con le speranze, i mali morali con il riscatto della dignità. Ma forse sfugge un dettaglio, tanto più recondito quanto più macroscopico: il berlusconismo ha già vinto. Non sono un sociologo e non ho sfere di cristallo, ma leggendo, girando, osservando il clima sociale in cui viviamo, ho avuto la netta impressione che i danni causati da questa specie di controideologia sono molto più profondi di quanto possa sembrare. Un domani ci ritroveremo con un vuoto politico che nessuno si sta attrezzando per colmare; un vuoto di illusioni, di plastica, di cianfrusaglie su cui questa perversa forma di potere ha basato ogni millimetro quadro della propria essenza, e con cui è riuscita, a botte di lavaggi del cervello televisivi e mediatici, ha cancellare meglio di qualsiasi altra forma di costrizione ogni taccia di tensione civile e culturale. Ora, ci sono delle sacche di ossigeno, altrimenti l'Italia non potrebbe continuare bene o male a stare a galla, ma sappiamo che ormai si tratta di eccezioni che la mediocrità congenita di questo status politico fa di tutto per contrastare e piegare; c'è uno zoccolo duro e irriducibile che continua bene o male a funzionare, a progettare, a pensare in grande. E poi c'è la contingenza, quella che viviamo sulla nostra pelle, tutti i giorni: questa ferita profonda che serviranno generazioni per poter riparare. Una volta tramontato il berlusconismo (speriamo presto ma temo non tanto presto) rifioriranno tutti quei problemi, tutte quelle angosce annose che non sono mai state risolte e che nel frattempo, celate ma non cancellate, si sono ulteriormente ingigantite e articolate. E in più ci accorgeremo che anche ogni traccia di coesione sociale è andata perduta, ogni passo in avanti conquistato sul piano della civiltà vanificato. Ha già vinto, ha già scoccato il dardo mortale che possiamo solo provare a schivare alla bell'e meglio. Ha già vinto, e tutti i dettagli di fine impero, dalla questione giudiziaria in giù, sono, per l'appunto, solo dettagli.
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