Lo strappo politico di ieri, consumatosi sotto le volte antiprofetiche dell'auditorium della Conciliazione, ha portato almeno un refolo di verità nella stagnazione di cartapesta del potere berlusconiano. Dopo cartonati cieli azzurri, claque generose, applausi e demagogia a strafottere, un minimo di realtà ha invaso lo scontro tra i due ex amici. Un po' di rosso carne dopo il marrone del fondo tinta. Del Cavaliere sappiamo già tutto. Di tutto e di più: non vorrà nessuna fronda interna e farà di tutto per spazzarla via. Resta da capire il destino di Fini. Che non potesse reggere a lungo era chiaro anche ai sassi, ma ora, alla prova del fuoco, forse non basterà la sua incredibile ars oratoria per venirne fuori a ciglio asciutto. Perché Fini, parliamoci chiaro, è un oggetto misterioso. Nella sua vita politica ha sostenuto tutto: fascismo e antifascismo, proporzionale e maggioritario, gollismo e liberalismo. Proviene da un'area politica storicamente autarchica ma col tempo si è convertito all'europeismo e alla causa extracomunitaria; si è dichiarato prima non credente, poi fervente cattolico con tendenze papiste. Salvo poi far saltare il banco dichiarandosi strenuo difensore della laicità dello Stato. Definì il partito del predellino "la farsa finale" (me lo ricordo come se fosse ieri), ma dopo un paio di giorni svendette la sua creatura per un piatto di lenticchie. Politicamente, c'è gente che ci ha lasciato le penne per molto meno; lui no: è sempre vincente, anche in virtù di una capacità parolaia senza eguali nel panorama italiano. Come parla lui, non c'è nessuno. Ha il tono di voce giusto, il tatto, il garbo, le citazioni giuste, tutte meravigliosamente corrette che fanno pensare all'uditorio: questo qui è proprio bravo. Gli si perdonano anche quelle "e" aperte tutte sbagliate e squisitamente regionalistiche. Dice sempre verità fumose, ma proprio per questo credibili: come disse il compianto Berselli, Fini possiede "il gusto del buonsenso apparente che piace alle zie". Più che sufficiente per evitare di pagare dazio fino ad oggi, ma ora? Vedremo se sotto il fumo c'è qualcosa.
0 commenti:
Posta un commento