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La rivoluzione del web ha comportato un'accelerazione nel nostro modo di recepire e interpretare le informazioni; si tratta di una rivoluzione che libererà la propria carica nel tempo e di cui stiamo vedendo solo i primi effetti. Si tratta in larga parte di aspetti positivi: le informazioni girano rapidamente, smascherano imbrogli, aiutano le persone a vivere meglio e con più consapevolezza. Altro che il digitale terrestre insomma. Il bello della rete è che è libera, nel senso che c'è di tutto; c'è anche il male, inutile nasconderlo. Gli episodi di adescamento dei minori e di pedofilia sono indubbiamente gli aspetti più gravi e da reprimere, ma non si tratta solo di quello: internet è come se avesse improvvisamente affrancato una forza oscura e latente che albergava in molti di noi, forse in tutti, anche se in misura diversa; è come se una parte di noi si fosse lasciata andare agli istinti, protetta dall'anonimato e dalla distanza fisica. Ho scritto tempo fa delle liti a mezzo you tube, ma l'elenco di piccoli orrori potrebbe continuare con quella specie di sciocchezzaio che sono le risposte in rete. Domande che vanno dai dischi preferiti al cancro alla prostata, e per ogni cosa decine di risposte. Vere, false, inventate, chissà. Gente sola, a volte sprovveduta, spesso solo inesperta che si affida con qualche speranza di troppo ad un prossimo di avatar e nickname, un fondo perduto di opinioni, sentito dire, approssimazioni, scemenze in cui la verità si impasta e si invischia fino a non essere più individuabile. Potrebbe andare bene per quanto riguarda i dischi del cuore, ma per la salute? Il regno dell'opinione dell'uomo della strada è sterminato, sconcertante, invadente come un cugino remoto che si fa vivo una volta all'anno per spiegarti la vita. Tutti sono esperti di tutto, e ognuno ha la sua verità da diffondere, su qualsiasi argomento, a qualsiasi ora, con, a volte, condimento di vaffa, insulti, pistolotti non richiesti. Non so quante risposte si riescano ad ottenere. Per le domande a tema, le domande generali non ci sono problemi ovviamente. Ma le domande esistenziali restano senza risposta, sia in senso filosofico che più strettamente sanitario. Alla fine tutti hanno un'opinione, ma sembra che nessuno sappia niente. Ho la risposta del solone telematico: basta non andare a cercare. Grazie.

2 commenti:

Gami Empire ha detto...

Ciao Ariberto ;) sono Alessio volevo ringraziarti del libro che ho anche iniziato a leggere (cap II); scritto molto bene complimenti. Ti farò sapere una volta finito.

Ariberto Terragni ha detto...

Sono io che ringrazio te per la lettura, alla fine fammi sapere cosa ne pensi, ci tengo. Un caro saluto