Sarò anche il solito disfattista, pessimista, e via di questo passo, ma di fronte alla notizia secondo cui addirittura il National Geographic, in collaborazione con alcuni movimenti locali definitisi "apartitici", stia eseguendo dei test del DNA sulla popolazione veneziana per salvare il codice genetico a rischio estinzione mi ha fatto sonoramente ridere. Ridere amaro, beninteso. Amo Venezia, è in assoluto una delle città in cui mi sono trovato meglio e in cui torno più volentieri, mi piacerebbe che la salvaguardia della venezianità passasse attraverso la difesa del suo patrimonio storico e culturale più che tramite queste iniziative. Siamo tutti geneticamente bastardi, e il concetto stesso di purezza genetica, oltre che suonare sinistro per le note ragioni storiche, sa anche di anacronistico, di fuori dal mondo: i popoli migrano, si mischiano, si mescolano, acquisiscono impronte genetiche diverse. Ciò che conta è la crescita dell'individuo, il suo sviluppo personale, la sua possibilità di istruirsi e di apprezzare il bello. Tutto il resto, e mi si passi il tono vagamente cattedratico, sono solo sciocchezze. Quale superiorità può esserci nell'appartenere ad un ceppo piuttosto che ad un altro? Nessuna ovviamente. Il pretesto di questa ricerca è ufficialmente storico: ricostruire i movimenti del popolo veneto e capire in quale periodo esso si sia insediato nella laguna, ma aprire un discorso del genere rappresenta un rischio. Quali conseguenze potrebbero nascere da una ricerca di questo tipo? I ceppi sono fatti per disperdersi, basta pensare alla latinità, dispersa tra contatti con i celti, gli africani, gli ispanici, gli asiatici, e allora? Che fine ha fatto il DNA dei macedoni di Alessandro Magno? Boh, e chi se ne frega direi anche. Sarebbe bello riuscire finalmente a capire che l'appartenenza non è un discorso genetico, ma culturale: conoscere, studiare, diventare cittadino d'adozione, credere in certi valori. Se proprio serve qualcuno per ripopolare il centro di Venezia, ad ogni buon conto, mi candido. A canone agevolato, ovviamente.
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