Come definire il decoder del digitale terrestre? Bufala tecnologica? Oppure come dice il grande Uboldus esempio perfetto di "taccologia"? Fatto sta che dall'oggi al domani, con l'alibi del pluralismo, è arrivato anche questo bel fardello di latta a farci compagnia. Si può anche evitare: basta comprarsi un bel televisore "di ultima generazione", come recita diligente la vocina dello spot. Incassi decuplicati per le case produttrici, sia di decoder che ti televisori, per il momento l'unico guadagno mi sembra questo. Programmi interattivi, dicono. Ma che ce ne facciamo nell'era di internet? Anni fa, prima che esplodessero i dvd, mi ricordo della breve parabola del laser disk, specie di quarantacinque giri su cui però erano riversati i film: tanto varrebbe riproporre anche quelli, se non fosse che la distanza che intercorre tra dvd e laser disk è infinitamente minore allo iato esistente tra digitale terrestre e dvd. Questa ennesima, finta rivoluzione è in realtà un colpo di mano, permesso dalla, mi dispiace dirlo, profonda ignoranza tecnologica degli italiani, ancora una volta vittime e complici di questo sbaraglio. C'è un dettaglio che la vocina dello spot omette però. Un dettaglio piccolo piccolo, una terza via che è tutto fuorché terzista: sbattiamo via il televisore e non ricompriamolo nuovo. Niente tv, niente falsi telegiornali, niente film che decidono loro, niente pubblicità. Basterebbe pensarci per capire che è solo un gigantesco abbaglio a cui la coscienza di ciascuno, il libero arbitrio di ciascuno può dire di no. I'd prefer not. E scusate se non dico grazie.
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