Concetto aleatorio questa libertà. Idea che ognuno trascina dalla sua parte e prova chiamare in causa, un po' come quando un assassino chiama Dio a testimone. Mi riesce difficile anche parlarne tanto il tema è abusato, usato a sproposito. Diciamo allora che mi piace fare quello che voglio, diciamo come la maggioranza delle persone, e mi piace anche avere tutti i mezzi per capire quello che voglio e che non voglio. Non è male l'idea di farsi un'idea. Un'idea è anche un modo per affermarsi come singolo, come unità pensante oltre che digerente. E allora da qui viene buona parte del problema: che valore può avere l'essere insieme se questo insieme è una pasta omogenea, senza la gioia del contrasto? Sì, sì, è una domandaccia retorica. Ma ancora una volta il pericolo che si annuncia è quello della perdita di un diritto: il diritto di essere diversi, anche a costo di essere in minoranza, anche a costo di dire di no. La Storia, questo ammasso di fatti più o meno sensati, si è abbeverato con il sangue di questi contrasti, che, è vero, hanno generato orrore, ma hanno anche consentito di spezzare catene, di rovesciare regimi. Se andiamo a vedere la falsariga di ogni cambiamento avviene quando scatta quel qualcosa che fa dire: basta così. Rivoluzioni, ma non solo. Lasciateci leggere e scrivere quello che vogliamo. Lasciateci esprimere un'idea di diversità, di altrove, di non luogo, di altro.
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