Osservando anche distrattamente le vicende della vicina Svizzera, verrebbe da dire, con una battuta facilotta, che chi di Lega ferisce di Lega perisce. Dopo l'exploit della Lega Ticinese, infatti, sembra si preparino tempi duri per i frontalieri e in generale per i rapporti con il Cantone svizzero. Il programma politico di quest'altra Lega - ancora più a nord della nostra - si articola in una serie di proposte che potrebbero essere sbrigativamente assimilate a certe iniziative a metà tra il folklore e un malinteso senso dell'identità che conosciamo bene. Che effetto fa sentirsi meridionali di qualcun altro? O extracomunitari di qualcun altro? O ospiti temporanei di qualcun altro? Non è tanto un fatto di confronto o un tentativo di derisione, ma la necessità di un semplice chiarimento circa i termini del problema: chi è che cosa? Chi è titolare della patente di celticità? Il problema identitario si presenta così frammentato e diseguale che qualsiasi tentativo di rappresentazione finirebbe per essere incompleto. Il fenomeno leghista, o come mi piace chiamarlo della piccola patria, cambia radicalmente di senso nel momento in cui la prospettiva viene ribaltata, e il grande accusatore si trova accusato, e il padrone di casa si trova ad essere l'ospite con le pezze. Ma l'aria che tira, pare uguale un po' ovunque. Anche in Europa - ossia l'Europa che conta e comanda - non sembra ci sia molta voglia di essere solidali, specie con noi italiani. Ancora una volta, come sempre, figli della serva, inquilini tollerati, comodo porto di mare in mezzo al Mediterraneo. All'occorrenza agnello sacrificale di politiche spensierate in salsa francese, il paese che forse, dico forse, dovrebbe arrossire più di tutti, e che invece trova ancora la forza di andare a insegnare come si fa. Che cosa, ce lo dovranno spiegare. Intanto noi ridiamo, le barzellette non mancano, e speriamo che almeno Austria e Slovenia aprano il cuore e le porte, perché se prima o poi toccasse a noi sloggiare i ponti levatoi di Francia e Svizzera sarebbero già ben saldati. Non è che confiniamo poi con molti paesi.
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