L'onda è un film tedesco del 2008, diretto da Dennis Gansel. E' la storia di una classe di liceo in cui, su suggerimento di un professore anticonformista, viene proposta una settimana di approfondimento incentrata sul tema dell'autarchia. Dopo lo scetticismo iniziale dei ragazzi, l'esperimento prende piede: si istituisce un vero e proprio gruppo compatto, esclusivo, che manifesta idee autonome e si compiace della propria distinzione dagli altri. Segue la nascita di un vero e proprio movimento, che si organizza con un simbolo, un saluto, delle divise. Ci saranno conseguenze, e saranno proprio i più deboli a pagare quelle maggiori. Un film intelligente, complesso, che mette in gioco dinamiche profonde e non rinuncia ad andare fino in fondo, senza buonismi di circostanza. E' un'opera tesa, energica, che giustamente ha fatto discutere per il merito degli argomenti trattati. Si fa forse qua e là un po' di confusione tra fascismo e nazismo (il primo era un movimento che ambiva alla totalità della popolazione, il secondo a creare un'élite) ma il senso della storia è chiaro e reso in modo coerente: mai dare per scontate le ragioni che portano alla nascita di un movimento intollerante e oltranzista. L'onda è uno dei migliori film degli ultimi cinque anni, uno di quelli che meglio è riuscito a mettere a fuoco una sottotraccia spesso dimenticata o messa tra parentesi negli ultimi tempi: il bisogno di aggregazione per fare forza e raggiungere un obiettivo comune. Dove finisce il sanissimo spirito di gruppo e dove inizia il movimento corporativo? Questioni che restano all'intelligenza dello spettatore. Merito de L'onda è quello di averle sollevate, facendo riflettere senza retorica, con un'opera costata pochissimo, ma in grado di rimanere a lungo nelle coscienze. Ottimo il comparto degli attori, su cui spicca Jurgen Vogel, il professore.
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