E' un peccato che i segnali lanciati dalla società civile alle ultime elezioni cadranno nel vuoto e nelle pastoie della politica di palazzo, nelle logiche delle alleanze, negli opportunismi del cartelli; è un peccato perché stiamo assistendo ad un cambio di marcia che non ha precedenti nella politica italiana: l'analogico va in soffitta insieme al tubo catodico, e in campo scende un nuovo modo di comunicare, fatto di partecipazione diretta e di internet, di condivisione e di composizione. Un cambio di linguaggio insomma, un cambio di sostanza: è entrata in scena una nuova generazione di elettori, che non forma più la propria opinione in base ai telegiornali faziosi, alle emittenti di regime e ad una stampa che se non è addomesticata è troppo spesso in ritardo patologico sugli eventi. Quello che predica Beppe Grillo già da diversi anni insomma, con la gustosa variante che il popolo della rete ha in pratica cassato anche lui. E che piacere vedere il vecchio magnate dalla pelle di cuoio non capirci più niente di fronte ad un fenomeno che non è in grado né di capire né di padroneggiare; che soddisfazione vederlo in totale fuori sincro rispetto ad un tempo e ad un alfabeto che lo rivelano povero di idee e incapace di leggere la realtà, lui, ancora legato all'ammuffito format dei monologhi registrati, ai quiz, alle veline, alle foto di famiglia in favor di telecamera e a tutta quella paccottiglia con la quale pure è riuscito a comprare le platee per tanti anni. L'informazione non ha più limiti; la possibilità di far girare le proprie idee e di mettersi in contatto con quelle degli altri nemmeno. Basterebbe già questo a giustificare tutto il pattume che galleggia nel web. E ora la risposta soffia nel vento, direbbe Dylan: c'è una nuova tavolozza di colori con cui provare a dipingere una storia diversa, che non ha più niente a che vedere con le facce pietose e i metodi da rigattiere che hanno sotterrato il nostro senso civico. Bisognerà essere bravi e difendere questo estremo ridotto indipendente con le unghie e con i denti; bisognerà stare attenti ai guru e ai santoni, ai mascalzoni e ai venditori di felicità. Tenendo sempre a mente che il web è tutt'al più il detonatore di un potenziale sempre e comunque umano.
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