Se togliamo quel tanto di patina retorica (onnipresente in Italia) che avvolge la nostra Costituzione repubblicana, ci accorgiamo che questa carta serve davvero. Che non è stata scritta sulla scorta di una sbornia emotiva o sull'onda di chissà quali fardelli ideologici, ma che al contrario è quanto di più bilanciato, equilibrato, sano sia stato prodotto a livello giuridico in questo paese dalla sua Unità ad oggi. Il concetto base di questo documento è semplice, e fondamentale al tempo stesso: evitare l'accentramento del potere nelle mani di uno solo e garantire la libertà di tutti, anche delle minoranze. I costituenti conoscevano bene l'indole italiana, che poi è comune a quella di altri popoli: conquistare la libertà è un processo lungo e doloroso, ma ancora di più lo è conservarla, gestirla, fare in modo che nessun Cesare possa metterci sopra il cappello; ed è a questo che mira la Costituzione: fare in modo che la democrazia possa sopravvivere al lassismo di un intero stato, di un'intera nazione, che, in particolari momenti di sbando e menefreghismo, è disposta a concedere di tutto di più ad un padrone purché la sollevi dalla bella e tremenda responsabilità di farsi carico del proprio destino. Ecco perché modificarla è pericoloso. Si può cominciare da un articolo apparentemente secondario, innocuo, si può dare credito alle moine bugiarde di un padrone del vapore che da anni non chiede altro che modificarla questa carta. Si può certo. E come si finisce? Violare la costituzione, specie nella sua prima parte, significa andare a minare l'equilibrio fragilissimo che tiene insieme questo paese, consentendo, una volta aperta la breccia, di fare qualunque cosa. Qualunque cosa. E poi, parliamoci chiaro, guardiamo in faccia a chi ci dice che la Costituzione va cambiata: ci fidiamo davvero? Possiamo in buona coscienza dare credito a queste facce e a questi trascorsi umani e politici quando dicono che lo fanno per il nostro bene?
2 commenti:
"[...]è quanto di più bilanciato, equilibrato, sano sia stato prodotto a livello giuridico in questo paese dalla sua Unità ad oggi[...]"
Beh, vedendo il resto della produzione legale/giuridica/amministrativa italiana, soprattutto nella storia recente, c'è poco da meravigliarsi che la Costituzione sia forse l'elemento più sano del gruppo. È più sorprendente come venga continuamente scavalcata e dimenticata senza troppe cerimonie.
Sottoscrivo, del resto molte di queste recenti leggi sono state promulgate "nonostante" la Costituzione, figuriamoci se la nostra carta costituzionale non ci fosse...
Posta un commento