C'è forse una corrispondenza tra l'inflazione di film sui supereroi e il progressivo declino occidentale; tra il sogno di facoltà sovrumane e risolutive e la palude stagnante in cui America ed Europa stanno sguazzando. Il cinema come macchina scaccia pensieri, come allucinogeno di massa; il cinema che rifiuta di parlare della realtà per rifugiarsi nella mitologia post postmoderna, non trovando nulla di meglio, per raccontarci il presente, delle peripezie da fumettone di eroi ed eroine insaccati in buffe calzamaglie ipertecnologiche. E' un cinema sbracato e in crisi di idee che tradisce se stesso nella contaminazione con i videogiochi, confondendo il mezzo con il fine, l'effetto speciale con la trama, il digitale con qualche trucco da baraccone. Ma bisognava aspettarselo, da quando la diffusione sciagurata del 3D preannunciava un'epoca di vacche magre per l'intelligenza. E tutto per che cosa? Per rimpinzarci di una tecnologia cialtrona che sottrae i film alla dimensione narrativa e li relega alla pura e semplice dimensione tecnica: tecnica di messa in scena (la tridimensionalità), tecnica di produzione (effetti digitali), tecnica di scrittura (le storie sono prodotti seriali). Non a caso è sempre più difficile parlare di cinema come di settima arte, come si diceva, con qualche ragione e qualche supponenza, anni fa, quando la tecnica c'era, ma era al servizio di un progetto artistico. Meglio allora etichettare i film sotto la dicitura squallida di "industria dello spettacolo" o business nudo e crudo, come fanno gli americani, con il loro pragmatismo un po' così. Ma anche gli americani, un tempo, avevano registi come Scorsese (prima maniera, per carità), Cassavetes, Altman, Peckinpah, Ford Coppola. Prima di immergersi nel nulla con cui, da un certo punto in avanti, hanno deciso di imbonire il pubblico. Che come sua norma e regola si è adattato, anche se con un grigiore, un'uniformità acritica che penso sia andata ben al di là delle aspettative più ciniche dell'industria. Un grigiore che assume toni tetri e irreali quando si pensa che una volta i film erano fonte di dibattito, di confronto e di scontro, e i registi venivano chiamati ancora autori. Hai voglia ad imbastire una discussione oggi. Meglio la tuta di Batman o quella di Spiderman?
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