Le previsioni sulle nostre sorti politico economiche sono quantomai azzardate e nebulose. Governo di salute nazionale, governo tecnico, rimpastone di tutto e tutti, chi lo sa. C'è un aspetto in questa faccenda che mi ha lasciato perplesso, un dettaglio defilato, a quanto leggo e sento preso in considerazione da pochi: non ci sono donne. Le donne, in questo cambio di rotta, non fanno parte del progetto. Ci sono prostitute che vanno e vengono dai palazzi, vallette che saltano giù dalla barca che affonda, rovinose pasionarie crocifisse dal lifting, ma nient'altro. Non ci sono donne in posizione di potere che possano entrare in lizza per formare un nuovo governo, né donne che rivestano ruoli tali da consentire loro una funzione di controllo e garanzia; in finanza la compagine femminile è assente, nelle alte sfere del governo, pure. Alle poche presenti, e spesso inadeguate (perché non sono uno di quelli che crede che essere donna o uomo sia meglio o peggio a prescindere), è di solito demandato il compito di arrampicarsi sui vetri e fare figuracce. Vista l'aria che tira, non c'è molto margine di cambiamento, e lo stesso si può dire per il resto d'Europa, dove anche lì le facce sono sempre più o meno quelle, e gli stereotipi che incarnano il potere corrispondono in tutto e per tutto ai canoni che hanno dominato in lungo e in largo fino ad adesso. Gli stessi canoni, per intenderci, che hanno determinato uno dei più spaventosi crack finanziari della storia. Non è detto che una classe dirigente con una percentuale appena più decente di donne sarebbe riuscita a fare meglio, ma se tanto mi dà tanto, difficilmente sarebbe riuscita a fare peggio, e se la retorica dell'alternanza avesse un valore e venisse presa sul serio forse sarebbe il caso di metterla in pratica una volta tanto. Ma sì, una bel pensionamento di massa per gli anziani uomini di potere. In fondo le donne sono la maggioranza di questo pianeta, eppure hanno una rappresentativa che dire risicata è dire poco: se ne ricordino magari, i signori padroni, quando straparlano di democrazia, spread e crescita.
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