Spot di una notissima marca di scarpe. Ambientazione: college inglese. Modelli travestiti da studenti che si lanciano intorno sguardi assassini. Al celebre imprenditore titolare del marchio chiedono: "Come mai questa location?" Risposta in un italiano piuttosto pastoso: "Perché volevo far ricordare ai ragazzi che si devono dare da fare e devono tenere i piedi per terra." Eccolo spiegato lo spot. E noi che ci facevamo tanti problemi di ermeneutica. Resta da chiedersi che cosa sedimenti, insieme alla sabbia, nel cervello di quest'uomo: in base a quale assurda peripezia mentale riesca a far conciliare i tre elementi college - scarpe - darsi da fare. Ma pazienza. I soldi di questo signore ci imporranno di doverlo sopportare, e non per meriti di sorta, ma solo perché tramite il denaro potrà sempre permettersi di comprare spazi pubblicitari, nei quali potrà dire quello che vuole in presenza di intervistatori promoter che non aspettano altro che sorridere e annuire di fronte alle sue boiate. Qualsiasi supercazzola gli esca dalla bocca verrà salutata come una simpatica divagazione dell'industriale made in Italy che "cura il prodotto e unisce praticità e creatività". Inutile chiedere spiegazioni a fronte dei delitti commessi ai danni del senso e della pazienza di chi guarda e legge. La tiritera sul made in Italy continuerà imperterrita, e alla domanda delle domande: "Ma perché costa così tanto 'sta roba?" Ci verrà seraficamente risposto: "Per un prodotto di qualità la gente è disposta a pagare." Salvo scoprire un giorno che la gente di cui parla l'imprenditorazzo di turno non siamo noi.
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